martedì 15 marzo 2016

Vulnerability and Gift in Economics and Business

Dal 22 al 23 aprile 2016 si svolgerà a Loppiano, a circa 30 km da Firenze, un importante convegno internazionale che riguarda il dono nelle scienze sociali. Le questioni che verranno discusse riguarderanno:
-evidenze empiriche riguardanti la vulnerabilità nelle interazioni economiche, organizzative e sociali
-le ragioni storiche e filosofiche che stanno alla base della espulsione della vulnerabilità e del dono dalle scienze sociali ed economiche
-il dono e la fiducia nelle organizzazioni
-la sussidiarietà e la vulnerabilità nella governance delle organizzazioni
-le teorie e i modelli di vulnerabilità nelle interazioni
-le spiegazioni teologiche sull'assenza del dono nelle teorie sociali e economiche.
Il convegno vede tra i suoi organizzatori e membri del  comitato scientifico molti dei nostri cari amici: Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Vittorio Pelligra e il purtroppo scomparso recentemente Pierluigi Porta al quale va il nostro pensiero. Qui il programma provvisorio.

mercoledì 9 marzo 2016


Alain Caillé

Anti-utilitarismo e paradigma del dono
Le scienze sociali in questione

a cura di Francesco Fistetti

Diogene Edizioni, 2016


Il testo qui proposto per la prima volta nella sua traduzione italiana è la versione leggermente rimaneggiata di una conferenza tenuta da Alain Caillé all’Università di Paris-Ouest-Nanterre-La Défense il 23 ottobre 2013, è che riassume in poche pagine e con una chiarezza davvero esemplare il multiforme lavoro di ricerca che dal 1981, data della sua fondazione, sino ad oggi è stato portato avanti dalla Revue du MAUSS, acronimo di “Rivista del Movimento  anti-utilitarista nella scienza sociale” e al contempo omaggio al grande antropologo Marcel Mauss. L’esito è stato quella che in primis all’autore è sembrata “una buona introduzione, che finora mancava, all’anti-utilitarismo e al «paradigma del dono»”. 


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giovedì 12 novembre 2015

René Girard

Pochi giorni fa si è spento René Girard, una figura di grandissimo rilievo per il pensiero contemporaneo e in particolare per noi studiosi del dono. Ecco una piccolo elenco di articoli e riflessioni apparsi in Rete nei giorni successivi alla sua morte, che ripercorrono il suo pensiero:
Quentin Hardy sul New York Times
Jean Birbaum su Le Monde
Gianni Vattimo su La Stampa
Un approfondimento della Rai
e un inedito pubblicato da Avvenire: "Lo scandalo della violenza". 

lunedì 18 maggio 2015

Homo donans. Per un'economia del materno



Argomento di questo libro – all’intersezione tra femminismo e linguistica, economia, semiotica e sociologia – è un aspetto fondamentale del nostro essere umani a cui finora abbiamo prestato poca attenzione, o che non abbiamo mai chiamato col suo vero nome. Non che ciò che va sotto il nome di «scambio di doni» non sia mai stato studiato, ma non gli è mai stata attribuita la sua fondamentale collocazione interdisciplinare. In molti hanno altresì postulato che l’atto unilaterale del donare non esista. Io invece lo considero allo stesso tempo fondamentale e ordinario.

domenica 12 aprile 2015

Le radici materne dell'economia del dono

Ecco avvicinarsi un importante convegno al quale sono stati chiamati a discutere molti di noi studiosi del dono: "Le Radici materne dell'economia del dono" si terrà a Roma dal 25 al 27 aprile 2015 presso la Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, 00165 Roma. Perché una economia al femminile che riguarda il dono? Questa la grande domanda di ricerca alla quale si cercherà di offrire testimonianze e riflessioni. Perché "dalla nascita ai primi anni di vita i bambini e le bambine crescono in un’economia del dono necessaria alla loro sopravvivenza. La pratica materna, basata su complesse interazioni di doni e al cui interno hanno un ruolo attivo sia la madre che il piccolo, permette la continuità della vita. Tali relazioni primarie costituiscono le fondamenta di un’economia ricca di significati e capace di creare comunità. E’ questa un’economia alternativa al mercato e al patriarcato che nelle società indigene egualitarie sopravvive ancora ma che, a livello globale, viene continuamente sfruttata e screditata dal sistema dominante. Molte sono le persone e i movimenti che cercano di attuare un’economia alternativa, ma le radici materne dell’economia del dono spesso non sono riconosciute. Attiviste e attivisti, studiose e studiosi italiani ed internazionali discuteranno di questo e altri aspetti del dono". La partecipazione al convegno e’ gratuita ma poichè lo spazio è limitato e’ richiesta l’iscrizione a matridono@gmail.com

martedì 24 marzo 2015

Il peer to peer come strumento di economia civile

Nel web si diffondono sempre più strumenti che si fanno ricondurre
alla cosiddetta "sharing economy", termine che ormai comprende un po' di tutto, da Airbnb a Uber, Wikipedia ecc. Si tratta in realtà di fenomeni spesso molto diversi tra loro perché alcuni constano di una reale costruzione "dal basso", mentre altri non sono che strumenti che il mercato stesso utilizza per camuffare o aggiornare i suoi meccanismi. Non si può dare nulla per scontato, ma di certo risulta interessante approfondire queste tematiche.
E lo fa bene Michel Bauwens, qui, in un articolo apparso su Libération, uno dei fondatori della Peer to Peer Foundation e da sempre grande fautore delle possibili potenzialità del P2P non solo in economia, ma anche come sistema politico e sociale "rivoluzionario".

mercoledì 17 dicembre 2014

Il Dono nella recente Dottrina sociale della Chiesa

E' apparso recentemente sulla rivista "Lessico di Etica Pubblica" un interessante articolo scritto dal "nostro" Marco Damonte. 
L'abstract sottolinea come i recenti documenti della dottrina sociale della Chiesa sono ricorsi alla terminologia del dono. Si tratta di valutare il ruolo che questa nozione riveste nella Caritas in veritate e di discuterne la fruibilità nel dibattito etico ed economico. La nozione di dono ha un fondamento antropologico che va riconosciuto attraverso le esperienze degli esseri umani, quali la capacità di amare e la ricerca della verità. Il rapporto tra dono e giustizia e la tensione tra logica del dono e della ragione costituiscono delle criticità affrontabili ricorrendo a un modello personalista alla luce del quale il dono si configura non solo come un mezzo per ottenere fini comuni, ma come fine stesso. Il dono pertanto può essere apprezzato quale criterio intersoggettivo per valutare i comportamenti sociali.

sabato 6 dicembre 2014

il dono di abitare vicini (e di contattarsi via web)

Un bel giorno d'estate Federico Bastiani ha aperto un gruppo su Facebook: "Residenti in via Fondazza". "Camminavo in via Fondazza a Bologna - ha raccontato -  con mia moglie e mio figlio di 20 mesi. Abitavo lì da tre anni e non conoscevo nessuno, anche perché uscendo di casa alle sei di mattina e tornando alle sette di sera, è anche difficile socializzare. Come fare a conoscere i vicini se non hai tempo? E poi volevo sapere se c’erano altri bambini nella strada con cui far giocare mio figlio".
E così ha inventato il Social Street: grazie allo strumento gratuito dei gruppi chiusi di Facebook, si cerca di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale. E il fenomeno si è diffuso a tutta Italia e non solo, tanto che se ne sono occupati giornali nazionali e internazionali e studiosi di tutto il mondo stanno cercando di comprendere come sia stato possibile, così, semplicemente passare "dal virtuale al reale e al virtuoso", come dicono loro. Il motore di tutto è il dono. E qui lo stesso Federico Bastiani spiega il perché.

giovedì 30 ottobre 2014

Convivialità. L'alternativa all'utilitarismo

da Il Corriere della Sera

Che cosa hanno in comune quelle migliaia o forse decine di migliaia di associazioni, movimenti, organizzazioni che si battono oggi in ogni continente per la cura e la salvaguardia del mondo e dell’umanità? Che cosa unisce i promotori delle economie sociali e solidali, i difensori dei diritti dell’uomo, della donna e dei lavoratori, gli inventori dei sistemi di scambio locale (dalle banche del tempo alle varie forme di volontariato), la rivendicazione del buen vivir, la ricerca di indicatori di ricchezza alternativi al Pil, Slow Food e gli Indignados, i promotori della sobrietà volontaria e i difensori dei beni comuni? Viviamo un’epoca caratterizzata da minacce incombenti: il riscaldamento globale, la crescita delle diseguaglianze e della disoccupazione, il proliferare delle mafie e della corruzione. L’insicurezza pervade una contemporaneità che spesso reagisce trasformando la sicurezza in un’ossessione. Il crollo dei sistemi politici del passato non è supportato da forme di immaginazione che ci aiutino a trovare nuove vie del vivere insieme in società di grandi dimensioni.

mercoledì 18 giugno 2014

Il dono tra le tracce della prova di italiano della maturità!

È con grande gioia ed emozione che condividiamo la notizia della scelta del dono quale traccia della prova di italiano della maturità in corso di svolgimento.
Il tema del dono poteva infatti essere scelto dai candidati quale argomento per la redazione di un "saggio breve" o di un "articolo di giornale". Da questo link è possibile scaricare le tracce complete.
La scelta del tema del dono per un evento così importante e significativo per centinaia di migliaia di studenti italiani non può che fare piacere al nostro gruppo di ricerca, che da anni è impegnato a diffondere e sviluppare gli studi sul dono, e la cultura del dono nel nostro paese.
La soddisfazione è certamente amplificata dal fatto che, tra i brani proposti quali spunti di riflessione, vi sono degli estratti da "Il dono al tempo di Interet", della nostra più preziosa autrice, Anna Cossetta (e Marco Aime), nonchè da un saggio del "nostro" Mark Anspach, ma anche da un contributo di Enzo Bianchi, di cui avevamo dato conto qui.
L'occasione è allora propizia per, ancora una volta, rilanciare il tema del dono, sottolinearne la sua importanza, non solo per gli studi accademici, ma per la società tutta, e per ringraziare quanti, a cominciare da Anna Cossetta, hanno contribuito, e vorranno continuare a contribuire, a promuovere la ricerca sul dono, anche a partire da questo blog.